Il mio ricordo della grande cantante
di Agide Vandini
Dieci anni fa, l’11 di febbraio del 2012, ci lasciava ad appena 48 anni e nel modo più assurdo e inconcepibile, The Voice, al secolo la bella ed affascinante Whitney Houston, una delle più celebrate voci pop della nostra epoca.
Vittima di una vita privata quanto mai burrascosa e sfortunata, oggi la grande Whitney, la possiamo rivedere in un paio di film e riascoltare in preziosi video ed incisioni, indimenticabili performancesfacilmente reperibili in rete. Basta scegliere un brano a caso e tuttora si rimane incantati da tanta bellezza, eleganza, musicalità e capacità canore.
Per ricordarla, e per godermi alcuni suoi celebri motivi, ho pensato in questi giorni di arrangiare a modo mio una base musicale, con la quale potermi cimentare al sax contralto.
I tre brani che compongono il mio “Medley” sono fra i più noti e celebrati, ossia:
- All at once (1985) - brano con cui si esibì a Sanremo nel 1987 -
- The greatest love of all (1986)
- One moment in time - inno delle Olimpiadi di Seul (1988) -
Spero che a qualche amico faccia piacere riascoltarli nella mia versione disponibile a questo link.
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Ciao bella e incredibile Whitney…
Da mero dilettante di sax e da modesto autodidatta, non so quanto io sia riuscito a renderti davvero onore; ma il mio vuole essere soltanto un piccolo e festoso omaggio: un mazzolino di fiori di campo deposto alla tua cara memoria.
Questa comunque è la dedica che, nel decennale della tua scomparsa, assieme al «mazzolino musicale», affido alla rete e all’«Irôla»:
«Cara ed eterna Whitney
Chi ama la bellezza in musica
non può che inchinarsi anche oggi
al ricordo della tua voce unica
e rinnovarti profonda riconoscenza
per ciò che hai saputo darci.
Un tuo ammiratore».